Pensieri

E’ meno depresso chi urla per andare oltre qualcosa che esistenzialmente non gli basta più di chi dice che non c’è niente oltre ma si trova a combattere spinto dalla necessità di un cuore insoddisfatto.
E’ il nulla che da la depressione, non l’urlo straziante.

Amore

07cAmore è una parola che comprende numerose manifestazioni, ma che esprime un concetto semplice: amore è riconoscere la bellezza nell’esistenza dell’altro.

Amore vuol dire essere convinti che l’altra persona sia il particolare più bello di questa realtà. Io ti amo perchè tu sei.

L’amore non è una cosa complessa. Sono complesse le idee che noi abbiamo sulla persona.
Io ti amo perchè tu esisti. Punto. Niente se o ma. Tu sei, e sei bella perchè sei.

I concetti non reggono il confronto con l’amore. L’amore vince perchè irriducibile, perchè tu sei irriducibile, perchè tu non puoi essere meno di quello che sei. Ti amo perchè attraverso te posso scoprire il bello del mondo.

Immagine: (Yoshihiro Togashi, HunterXHunter)

Perversione

Perversione etimologicamente deriva da “pervertere”, ovvero rovesciare, travolgere e quindi in senso figurato corrompere.

L’etimologia delle parole spesso ci aiuta a comprendere meglio quello che stiamo vivendo, perchè dare un nome alle cose è più importante di quanto si possa credere.
Dare un nome alle cose vuol dire che siamo stati in grado di riconoscerla, e che se decidessimo di affrontarla non lotteremmo inutilmente contro l’ignoto, ma avremmo un nemico noto.

Io vivo angosciosamente la mia perversione.
Siamo perversi tutte le volte che continuiamo ad essere sballottolati dalle nostre passioni irragionevoli, tutte le volte che le nostre azioni sono prive di un senso, tutte le volte che viviamo la nostra vita nel disorientamento.

La via per uscire dalla nostra perversione è riconoscere la direzione della nostra vita, comprenderla, accettarla e seguirla.
La via per uscire dalla mia perversione è dare un nome all’obbiettivo della mia vita.

(Immagine: http://www.ymag.it/wp-content/uploads/2014/11/come_orientarsi_con_la_bussola.jpg)

Bellezza

Una persona un giorno mi ha detto una cosa che non dimenticherò mai “ Tu hai una incredibile capacità di capire la bellezza”. Penso che questo sia il più bel complimento che una persona ti possa fare.
La bellezza è fondamentale nelle nostre vite. Probabilmente noi non siamo felici quando ciò che facciamo è privo di bellezza.

Non so se quelle parole fossero vere, ma soprattutto non so se sono ancora vere ma cerco sempre di coltivare la mia capacità di leggere la bellezza.

Ho ricordato queste parole un paio di mesi fa perché la bellezza in alcuni momenti della nostra vita si rende palese, ed è impossibile far finta di nulla.

Sono uno studente di medicina, e nella mia breve esperienza nei reparti (a volte frustrante perché si cerca di imparare quanto più possibile da medici che spesso il tempo o la voglia di trasmettere le proprie conoscenze) ho capito che a volte la bellezza viene facilmente oscurata, fino ad essere eliminata dalle vite delle persone che si ritrovano a sperimentare in maniera prepotente la loro fragilità davanti alla bruttura della malattia.
Alcune persone però fanno trasparire la bellezza anche nella sofferenza, perché sono consapevoli che la Bellezza è parte di noi stessi ed è ciò che ci ha dato origine.

Sono entrato in una sala operatoria di cardio-chirurgia e ho sperimentato per l’ennesima volta la bellezza.
Non è difficile capire quando siamo di fronte alla Bellezza: il cuore si esalta. È utile essere educati alla bellezza, perché a volte le brutture della vita possono rendere difficile riconoscerla ma se la bellezza è palese non c’è nulla che possa trarre in inganno il nostro cuore che è nato dalla bellezza e per la bellezza.Guardare l’interno della cavità toracica con un cuore battente all’interno è bellezza.
Questo ha riacceso la mia voglia di bellezza.

Platone diceva che “la bellezza è lo splendore del vero”.
La bellezza è la chiamata quotidiana a vivere la verità. Vivere la verità è la nostra via per la felicità.
La bellezza è la nostra quotidiana chiamata alla felicità.
Non so se qualche filosofo ha dato un’altra definizione di bellezza ma secondo me una cosa è bella nel momento in cui l’aspetto e la forma con cui qualcosa si mostra riflette il suo senso.

Per questo voglio che inseguire la bellezza e vivere nella bellezza diventino il mio modo di conoscere me stesso e trovare la felicità.

Toccare il fondo

WP_20150823_11_11_28_Pro Quando da piccolo ti immergi in acqua il tuo obbiettivo è quasi sempre quello di arrivare a toccare il fondo.

Da adolescente ti tuffi in acqua e il tuo obbiettivo non è più toccare il fondo, ma arrivare quanto più distante possibile nel minor tempo possibile. Da adolescente vuoi arrivare lontano, vuoi farlo velocemente e non ti importa se per questo dovrai rimanere in apnea fino a quando non ti manca il respiro lontano dal tuo ambiente naturale perché durante l’adolescenza nessuno è mai nel suo ambiente naturale.

Da adulto, se decidi di bagnarti, stai attento a non bagnarti troppo, eviti di immergerti tentando di mantenere almeno la testa fuori dall’acqua e ti muovi solo nuotando a stile libero o a dorso perché sono i due stili che evitano che ti addentri troppo in un ambiente che non è il tuo.

Il bambino è quello che capisce l’importanza della profondità delle cose. Il bambino non si accontenta della cresta dell’onda che si rivela effimera, utile solo per di-vertirsi, per distrarsi. Il bambino che scopre il mare vuole andare fino in fondo.

Poi ci sono io, che voglio scoprire il fondo delle cose allenandomi nell’acqua stagnante di una piscina che potrebbe essere facilmente scoperta svuotandola.

I surrogati della felicità ti lasciano il sapore di cloro.
La felicità ti dà il sapore del sale.

Chi/Perché sono

E’ il mio secondo articolo sul blog, quindi mi presento.
Sono un ragazzo qualsiasi, un 20enne costantemente interessato al reale che mi circonda.
Ho un cuore che è troppo grande per poter essere riempito da cose inutili, o forse troppo piccolo per poter apprezzare un amore troppo grande. Ma in questo sono uguale a tutti gli altri.

Non scrivo da molto tempo perché scrivere mette a nudo parti di me che difficilmente mostro agli altri nella vita reale perché le ferite dell’anima possono essere mostrate solo alle persone importanti. Le ferite sono ciò che più ci contraddistingue, sono i punti di passaggio attraverso cui il mondo, gli altri, l’amore riescono a passare nell’anima.
Amo le mie ferite, ma le mie ferite sono ciò che mi rendono debole.

Scrivo per imparare a mostrare le mie ferite.
Scrivo perché forse questo mi può aiutare a scoprire meglio il mio cuore.
Scrivo perché probabilmente spero che qualcuno sia in grado di intravedere il mio cuore e apprezzarlo più di quanto faccio io.

Cosa faccio praticamente nella mia vita forse lo racconterò man mano che passano i giorni, per ora credo che parlare del perché sono qui è sufficiente.

Turbamenti

In fondo il bello della nostra vita è che siamo torbidi. Siamo umani, quindi siamo torbidi.
E’ una regola alla quale non ci si può sottrarre.

Io sono torbido.Sono un uomo.
A volte è difficile fare i conti con questa verità. A volte crediamo di poterci calare nel fiume della nostra vita e poterci guardare i piedi tranquillamente. E invece no, il fiume della vita è sporco.

Io sono torbido. Sono un uomo.
Voglio gridarlo al mondo. Gridare al mondo che sono torbido non perchè sono contento di esserlo, ma perchè DESIDERO che qualcuno arrivi a trarmi in salvo da tutto questo.
Perchè essere torbidi non è bello.

Io sono torbido. Sono un uomo.
Sono un uomo. A volte lo dimentico. Essere un uomo è aspettare qualcosa. Aspettare quel qualcosa/qualcuno che ti aiuti ad uscire da questa situazione.

Non possiamo essere torbidi per sempre. NON VOGLIO essere torbido per sempre.
Aspetto. Spero. Desidero. Vivo.

Io sono un uomo.